Il respiro: ritmo e tempo di vita nel simbolismo del dare e avere 

Inspirazione ed espirazione sono due momenti fondamentali del ciclo della vita: veniamo al mondo con un’inspirazione e lo lasciamo con un’ultima espirazione.

Stefania Campanelli – Ph. Dorin Mihai
Foto scattata presso il Movimento Centrale Danza e Teatro durante un seminario del Metodo Hobart

Ascoltare il ritmo del proprio cuore attraverso il “soffio vitale” e percepire che l’esistenza stessa è respiro!

Le cellule del nostro corpo come ottengono energia? 

Attraverso la respirazione cellulare, ossia un processo metabolico di interazione tra il mondo interno e il mondo esterno.

Il respiro è, dunque, archetipo dello “scambio” del prendere e restituire nel rapporto con il mondo esterno: relazione tra l’intimità dell’Essere e la comunità dell’Io.

Un pulsare che ci insegna che prima di poter ricevere dobbiamo necessariamente imparare a lasciar andare e prima di restituire al mondo dobbiamo dare a noi stessi.

Esistono persone che inconsciamente si concentrano maggiormente sull’atto d’inspirare e altre che sanno solo espirare, in un’unica direzione di prendere o dare; è in questa mancanza fluida di alternanza equilibrata che si svuotano i nostri contenuti più preziosi e che perdiamo il contatto con la madre terra e la relazione con il mondo esterno.

Inspirare ossigeno, amore ed energia vitale per “radicarci”, come un albero che veicola il flusso della linfa dalla terra alle foglie e dalle foglie alla terra, e sentire che siamo parte del “tutto”, il meraviglioso Universo; espirare per liberare le nostre emozioni “lasciando andare”, imparando ad abbandonare il campo, a “perdere”, a fidarci dell’ignoto intriso del valore dell’accoglienza nonostante lo “sconosciuto”. 

Un modo sano per partecipare alla vita consapevolmente!

Esplorare il proprio respiro con tecniche ed esercizi, e mettersi in un ascolto attivo, ci permette di iniziare un cammino verso la percezione di ogni singolo movimento riflesso, e a erigere la nostra consapevolezza: quali parti del nostro corpo si muovono? 

Il ventre si espande o si restringe, le spalle si alzano o si abbassano, le costole, l’addome o addirittura i fianchi si muovono in simultanea mentre inspiriamo ed espiriamo? 

Alla cassa toracica succede qualcosa? La nostra schiena cosa fa? Si distende?

Ognuno attraverso il respiro potrà sperimentare il contatto con il proprio corpo e con il proprio Sé. 

Un’esperienza tesa a formare la persona nell’unità mente-corpo.

Esistono 4 tipi di respirazione: 

– Alta e clavicolare: lavora sulla parte alta dei polmoni, è connessa ad un respiro corto e ansioso ed è caratterizzata da inspirazioni ed espirazioni brevi e veloci (si nota spesso nelle donne in dolce attesa negli ultimi mesi della gravidanza quando il bambino occupa gran parte della porzione addominale e non consente al diaframma la sua corretta funzione);

– Diaframmatica-addominale: è collegata al rilassamento e al plesso solare (centro di fibre nervose situato all’inizio dell’aorta), promuove un’ottima ossigenazione del sangue; produce, grazie all’attività costante del diaframma, un massaggio agli organi della cavità addominale favorendo il transito intestinale.

– Diaframmatica-intercostale: è quella che si attiva a riposo, spontaneamente, in modo autonomo; la zona centrale del polmone si riempie con espansione della cavità toracica e separazione delle costole.

– Completa: è l’unione delle tre tipologie sopra citate finalizzata alla ricerca della qualità e del controllo del respiro cosciente. 

L’atto del respirare diventa un movimento ritmico capace di ristabilire un equilibrio, una relazione, un contatto, un nutrimento consapevole di ciò che siamo e di ciò che diventiamo nell’incontro quotidiano con l’altro, con l’esterno. 

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