Oltre Me

Non si possono vincere tutte le “battaglie spirituali” che si presentano lungo il nostro cammino. 

A volte inciampiamo proprio dove avremmo dovuto proseguire serenamente. 

È proprio lì, invece, in quel punto esatto, in quell’istante temporale che si manifesta a noi l’opportunità di tendere verso una maturità spirituale.

Il personale orizzonte, se l’osserviamo bene, non è poi così netto: è semplicemente la nostra prospettiva in una relazione solitaria intima con il Sé.

Occorre allontanare il bisogno di cambiare il prossimo per iniziare davvero a danzare verso Sé stessi, su quella linea che ci rende funamboli e separa i “mondi” interiori da quelli esteriori.

Quando avremo saggiato veramente l’essenza di ciò che rimane di noi senza le vesti delle strutture, dei “credo” obbligati, delle verità binarie, degli automatismi radicati, allora, e solo allora, potremo accogliere la nostra voce, nutrita e ricca delle infinite possibilità di comunicazione, con noi stessi e con il prossimo.

L’altro sarà accettato così com’è, nella comprensione che ognuno è “corretto”, è “giusto”, secondo la propria prospettiva.

Impareremo così, a “lasciar andare”, a far fluire liberamente la nostra energia e intenzione senza “aspettative”, con il piacere di DONARE.

Mossi dal desiderio di pace interiore, non avremo bisogno di mostrare al mondo chi siamo, o di ricercare l’approvazione, o di paragonarci agli altri.

Un percorso che ci porterà a comprendere la differenza tra “bisogno” e “volere”, tra “necessità” e “desiderio”, tra “urgenza” e “aspirazione”, tra “trattenere” e “lasciar andare”, tra “materia” e “essenza”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *